Esempio di protezione costiera motorizzata: MOSE


Il sistema MOSE si situa tra la laguna di Venezia con al centro la città ,e le  bocche di porto che mettono in comunicazione la laguna con il mare. Questa struttura è stata pensata per la difesa dalla acque alte divenute sempre più frequenti ed intense.
Un'ampia scogliera all'esterno della bocca costituisce l'avamposto verso il mare del sistema di difesa. La scogliera lunga circa 1300 metri ha una duplice funzione: ridurre la vivacità della corrente di marea e proteggere dal moto ondoso la bocca di porto e la nuova conca di navigazione.
Come citato nel post " le funzioni sostitutive del frangiflutti", i dispositivi mobili sono costituiti da una schiera di paratoie poste in uno scavo nel fondale che attraversa la bocca di porta da una parte all'altra.
La schiera è formata da una serie di paratoie metalliche con un lato vincolato alla propria sede mediante 2 cerniere. 
Quando si prevede una marea superiore a 1,10 metri, all'interno delle paratoie viene immessa aria compressa per svuotarle dall'acqua che le tiene sul fondo. Man mano che l'acqua viene eliminata, le paratoie compiono una rotazione intorno alla propria cerniera fino a sollevarsi ed isolare completamente la laguna dal mare.
Nonostante le difficoltà citate in " i rischi del frangiflutti", il sistema accompagnato dall'azione delle scogliere consente un'azione di difesa efficace,funzionale e flessibile.


Raccomandazioni per costruire scogliere artificiali più solide: EVERANS

gli attuali disastri naturali come gli tsunami hanno dimostrato l'inarrestabile forza della natura. Per tale ragione è necessario prendere provvedimenti per difendere le zone costiere più critiche e sollecitate da questi fenomeni: la costruzione di scogliere artificiali è una delle possibili soluzioni attuabili.
Il progetto Everans ha usato la modellazione numerica per affrontare diverse problematiche critiche sulle scogliere artificiali. Per capire come le scogliere artificiali resistono a onde estreme come gli tsunami, è stato costruito un modello fisico in laboratorio. I dati raccolti sono poi stati usati per sviluppare un nuovo codice per un modello di onda con fluidodinamica computazionale comune.

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